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Vittoria irreversibile, comprata con una fedeltà senza pari.


Annunciazione del Beato Angelico

A prima vista, la vita della Madonna fu tutta segnata dall’assurdità, fin dalla sua infanzia: voleva rimanere interamente consacrata a Dio nel Tempio, ma dovette tornare nel mondo; aveva promesso al Signore che Si sarebbe mantenuta vergine, ma dovette sposarSi; sebbene fosse santissima, l’Incarnazione fece di lei un elemento di terribile prova per il suo San Giuseppe, la cui straordinaria santità era inferiore solo a quella della sua immacolata Sposa… Questa via di prove paradossali e parossistiche, nella quale Maria camminava tra assurdità e spropositi, nascondeva l’incalcolabile predilezione di Dio per una missione la cui statura non aveva alcuna proporzione con il creato, ma solamente con il Creatore.

In realtà, la Maternità Divina consiste in un altro paradosso: Dio, pur essendo onnipotente, ha avuto veramente bisogno della Santissima Vergine. Non per una necessità assoluta, ma perché Egli l’ha voluto, poiché fa parte del governo della Provvidenza sottoporre la realizzazione dei suoi piani all’accettazione delle creature scelte per realizzarli. Così Dio è dipeso da Maria affinché Nostro Signore Gesù Cristo fosse quello che è stato! Cosa sarebbe accaduto se la Madonna avesse opposto un rifiuto? È impossibile da calcolare. Possiamo solo fare congetture: tutta la Storia sarebbe stata devastata, e niente di quanto ci fu di buono sarebbe successo. Dalla barbarie che già imperava, l’umanità sarebbe precipitata nella disgregazione; gli uomini sarebbero scivolati di ingratitudine in ingratitudine verso il Creatore, in rivolte sempre più audaci, deleterie e autodistruttive. Su questa rampa in costante accelerazione, sarebbe opportuno aggiungere la crescente indignazione di Dio contro l’umanità e i castighi che ne sarebbero derivati…

Pertanto, il “fiat!” della Madonna ha avuto luogo nel momento culminante della biforcazione della Storia, quando si decideva tra millenni di sventure e millenni di grazie.

Tuttavia, per acquistare – come Corredentrice e Mediatrice Universale – la nuova era della grazia, Ella avrebbe dovuto portare da sola il peso accumulato di diversi millenni di peccati, ingratitudine e infedeltà, superando tutta la malvagità precedente con il fulgore della sua immacolata santità. Così, ricordandoSi della sua promessa, Dio avrebbe perdonato all’uomo la sua prima disobbedienza e avrebbe operato un mistero inaudito di misericordia, di cui l’Incarnazione avrebbe costituito solo il primo capitolo: la fondazione della Chiesa, l’istituzione dei Sacramenti, la compagnia del Redentore “fino alla fine del mondo” (Mt 28, 20), l’immortalità del suo Corpo Mistico, la garanzia di un clero fedele…

Senza dubbio, tutti questi doni sono stati conquistati da Cristo sulla Croce, ma Egli si è incarnato solo perché Maria ha contribuito fedelmente al piano divino, soffrendo l’indicibile per la nostra salvezza. Solo nel Giudizio Universale potremo avere un’idea di quanto questo avvento di grazie sia costato alla Santissima Vergine…

Ora, una volta acquistato, questo futuro diventa irreversibile. E’ impossibile misurarne la portata, perché di tutte le meraviglie espresse da Dio nel Cuore della Madonna, la parte più bella deve ancora venire. Tutto ciò che l’Altissimo ha promesso, Egli lo realizzerà in Maria e per Maria. Confidiamo e speriamo, perché “Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che Lo amano” (1 Cor 2, 9).


Mons. João Scognamiglio Clá Dias

Fonte: Rivista - Araldi del Vangelo marzo 2020

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